Concetti
L’interpretazione è una forma speciale di “Traduzione” ed è un’attività umana praticata sin dall’antichità.
La parola inglese “interpreter” deriva dal latino “interpres” (che significa “persona che spiega ciò che è oscuro”).
Definizione di interpretazione
L’interpretazione può essere distinta da altre forme di traduzione per la sua immediatezza (hic et nunc).
In contrasto con le definizioni di molti dizionari, l’interpretazione non corrisponde necessariamente alla “traduzione orale”, ossia alla “resa orale di un messaggio orale”. In tal caso si escluderebbero gli interpreti della lingua dei segni.
Un’importante distinzione è quella elaborata da Otto Kade, un’interprete autodidatta e studioso dell’Università di Leipzig che analizza il fattore immediatezza senza far ricorso alla dicotomia tra scritto e orale:
L’interpretazione è una forma di traduzione nella quale il testo in lingua originale viene presentato una sola volta e per questo non può essere rivista o ripetuta. Il testo nella lingua di arrivo viene prodotto sotto la pressione del tempo e con poche possibilità di correzione o revisione.
Interpretazione come una forma di traduzione
Vista l’ampiezza e la varietà del territorio teorico della traduzione, possiamo elencare alcune definizioni a partire dall’analisi dei pensieri di diversi studiosi:
• La traduzione è un processo nel quale un enunciato scritto o orale viene reso in una lingua (source) con l’intento di riprodurre lo stesso significato di quanto espresso precedentemente attraverso un enunciato in un’altra lingua (target) (Rabin, 1958);
• La traduzione è un passaggio di concetti o di idee da una lingua a un’altra, sia che esse siano scritte o orali, o ancora basate su segni (Brislin, 1976). Tale definizione si basa sulla somiglianza di significato e introduce implicitamente intensioni e aspettative;
• La traduzione è una complessa serie di azioni legate alla situazione e orientate verso una funzione per la produzione di...