La Transizione Democratica in Serbia
Eleonora Tafuro
Corso di Processi di Democratizzazione
Il caso del processo di democratizzazione della Serbia è piuttosto complesso e ricco di contraddizioni: la storia, la posizione geografica e la composizione etnica della popolazione si ripercuotono inesorabilmente sulla durata e sulla qualità delle fasi che hanno portato il Paese verso la democrazia.
Segnatamente, è possibile riscontrare tre fattori di influenza, agenti a tre differenti livelli: quello internazionale, quello locale ed infine quello interno.
A livello internazionale, il progressivo sgretolarsi dell’Unione Sovietica e di tutti i suoi Stati satellite nel corso degli anni Ottanta fu certamente un evento di monumentale importanza per la Repubblica Federale Socialista di Yugoslavia; nonostante la dichiarata autonomia d’azione e di ideologia nei confronti dell’URSS, la caduta del sistema socialista in Russia e in Europa dell’Est non poteva che ripercuotersi fortemente sulla Repubblica , la cui unità era già messa a dura prova dalla morte di Josip Broz nel maggio del 1980. I mutamenti a livello internazionale resero ancora più urgente la necessità di apportare delle modifiche all’interno della Seconda Yugoslavia, stimolando pertanto la fase di transizione democratica che ebbe inizio all’inizio degli anni Novanta.
A livello locale, le tensioni interetniche - esplicatesi nelle guerre che insanguinarono i Balcani nella prima metà degli anni Novanta – hanno giocato un ruolo cruciale rispetto alla transizione democratica serba, controverso per ciò che concerne la duplicità dei suoi effetti: se da un lato il nazionalismo sciovinista fu sovente un’arma nelle mani dell’ èlite per legittimare il suo potere, dall’altro gli effetti pratici delle politiche serbe e degli scontri con le altre Repubbliche furono quelli di ridurre l’economia in condizioni disastrose, dando vigore a quelle forze di opposizione che l’avvento della transizione aveva reso parzialmente...